L'ATELIER: UN'AVVENTURA BELLA E INTERESSANTE
“L’Atelier (…) ha prodotto un’irruzione eversiva, una complicazione e una strumentazione in più, capaci di fornire ricchezze di possibilità combinatorie e creative tra i linguaggi e le intelligenze non verbali dei bambini, difendendoci non solo dalle logorree (…) ma da quella pseudocultura della testa-container che (…) è il modello che dà al tempo stesso la maggiore impressione di progresso culturale e la maggior depressione dal punto di vista dell’aumento effettivo della conoscenza”.
Loris Malaguzzi
Dalla fine degli anni ‘60 nelle scuole dell’infanzia del Comune di Reggio Emilia è stato inserito lo spazio dell’atelier e la figura dell’atelierista, un “insegnante” con competenze di natura artistica. In questo modo i linguaggi espressivi e poetici sono diventati parte del processo attraverso il quale si struttura la conoscenza stessa.
L’Atelier diviene quindi il luogo della ricerca, dell’invenzione, dell”empatia, che si esprime attraverso “100 linguaggi” e che espandendosi oltre l’età dell’infanzia comprende anche l’età adulta, fino all’anzianità.
L’atelier è il luogo “di tutto quel che è possibile”. Dell’invenzione, della creatività più spinta, è il luogo in cui ci si sporca le mani con la creta e ci si dipinge il viso con i pennelli. Dove si studiano le foglie, i fiori, le gemme e gli ecosistemi, dove si impara a costruire una meridiana e dove si capisce nella pratica che cosa significhi riciclare.Negli atelier si annusano i colori, si assaggiano i suoni e si ascoltano i sapori.Alcune scuole hanno sia l’atelier che i mini atelier (uno in ciascuna sezione): una possibilità quotidiana, per ogni bambino di incontrare più materiali, più linguaggi, più punti di vista, di avere contemporaneamente attive le mani, il pensiero e le emozioni, valorizzando l’espressività e la creatività di ciascuno, secondo le sue competenze e le sue qualità
Un posto per il pensiero creativo, dove ripensare le idee secondo linguaggi simbolici ed espressività differenti: un aiuto a farsi capire, anche dagli adulti.
A proposito di adulti, l’atelier è un posto anche per loro, è il luogo in cui i genitori imparano gli altri 99 linguaggi dei loro figli, il luogo della scoperta e della comunicazione alternativa a quella verbale. In atelier si impara ad ascoltare.
A proposito di adulti, l’atelier è un posto anche per loro, è il luogo in cui i genitori imparano gli altri 99 linguaggi dei loro figli, il luogo della scoperta e della comunicazione alternativa a quella verbale. In atelier si impara ad ascoltare.
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“…nonostante tutto è lecito pensare che la creatività, come sapere e stupore del sapere (…), possa essere il punto di forza del nostro lavoro, nella speranza che essa possa diventare una normale compagna di viaggio dell’evoluzione dei bambini” (Loris Malaguzzi)
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